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Paracetamolo 20 Compresse 500 Mg
Medicinale equivalente
Che cos’è e a che cosa serveParacetamolo Sandoz contiene il principio attivo paracetamolo. È un medicinale atto...
Leggi di piùDettagli Paracetamolo 20 Compresse 500 Mg
- Paracetamolo Sandoz 500 mg compresse
- Che cos’è e a che cosa serve
- Cosa deve sapere prima di prendere il medicinale
- Principi attivi
- Eccipienti
- Posologia
- Gravidanza e allattamento
- Conservazione
- Avvertenze e precauzioni
- Interazioni
- Effetti indesiderati
- Sovradosaggio
- Effetti su guida veicoli e su uso macchinari
Paracetamolo Sandoz 500 mg compresse
Medicinale equivalente
Che cos’è e a che cosa serve
Paracetamolo Sandoz contiene il principio attivo paracetamolo. È un medicinale atto ad alleviare il dolore e ridurre la febbre (analgesico e antipiretico).
Paracetamolo Sandoz 500 mg viene usato per il dolore da lieve a moderato e per la febbre negli adulti, adolescenti e nei bambini sopra i 9 anni di età.
Si rivolga al medico se non nota miglioramenti o se nota un peggioramento dei sintomi dopo 5 giorni per il trattamento del dolore o 3 giorni per il trattamento della febbre.
Cosa deve sapere prima di prendere il medicinale
Non prenda Paracetamolo Sandoz
- se è allergico a paracetamolo o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale (elencati al paragrafo 6).
Principi attivi
Ogni compressa contiene 500 mg di paracetamolo Eccipienti con effetto noto: Ogni compressa contiene fino a 1,87 mg di sodio. Ogni compressa contiene 1000 mg di paracetamolo Eccipienti con effetto noto: Ogni compressa contiene fino a 3,74 mg di sodio Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti
Povidone K-30 (E1201) Amido pre-gelatinizzato (di mais) Sodio amido glicolato (tipo A) Acido stearico (E570)
Posologia
Posologia Dovrebbe essere usata la dose più bassa. Non eccedere la dose raccomandata per il rischio di gravi danni al fegato (vedere paragrafo 4.4 e 4.9)
Velocità di filtrazione glomerulare | Dose in mg di paracetamolo/intervallo di somministrazione minimo |
10 - 50 ml/min | 500 mg/6 ore |
500 mg/8 ore |
Gravidanza e allattamento
Gravidanza Una grande quantità di dati sulle donne in gravidanza non indicano né malformazioni né tossicità feto/neonatale. Studi epidemiologici sullo sviluppo neurologico nei bambini esposti al paracetamolo in utero mostrano risultati non conclusivi. Se clinicamente necessario, il paracetamolo può essere usato durante la gravidanza,. tuttavia dovrebbe essere usato alla dose efficace più bassa per il più breve tempo possibile e con la più bassa frequenza possibile. Allattamento Il paracetamolo viene escreto in piccole quantità nel latte materno. Nei neonati allattati al seno non è stato riportato alcun effetto. Il paracetamolo può essere usato durante l’allattamento, purché non vengano superate le dosi raccomandate.
Conservazione
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Avvertenze e precauzioni
Si rivolga al medico o al farmacista prima di prendere Paracetamolo Sandoz in caso di:
• uso frequente di grandi quantità di alcool;
• problemi al fegato come infiammazione al fegato o ridotta funzione del fegato;
• sindrome di Gilbert (una patologia metabolica rara ereditaria con possibili segni come ingiallimento della pelle o del bianco degli occhi);
• problemi ai reni (insufficienza renale da moderata a grave);
• una carenza ereditaria di un certo enzima chiamato Glucosio 6-fosfato deidrogenasi;
• rottura anomala dei globuli rossi che può rendere la pelle giallo pallido e causare debolezza o affanno (anemia emolitica);
• insufficienza di acqua corporea totale (disidratazione);
• sottopeso o malnutrizione cronica;
• pazienti asmatici sensibili all'acido acetilsalicilico.
Consulti il medico se una delle avvertenze sopra riportate la riguarda o l'ha riguardata nel passato. Potrebbe esser necessario evitare l'utilizzo di questo medicinale o di ridurre la dose di Paracetamolo Sandoz.
Durante il trattamento con Paracetamolo Sandoz, informi immediatamente il medico se:
- se soffre di malattie gravi, tra cui compromissione renale grave o sepsi (quando i batteri e le loro tossine circolano nel sangue causando danni agli organi) o di malnutrizione, alcolismo cronico o - se sta assumendo anche flucloxacillina (un antibiotico). Nei pazienti in queste situazioni è stata - segnalata una grave condizione chiamata acidosi metabolica (un'anomalia del - sangue e dei fluidi) quando il paracetamolo è usato a dosi regolari per un periodo prolungato o quando il paracetamolo è assunto in associazione a flucloxacillina. I sintomi dell'acidosi metabolica possono includere: gravi difficoltà respiratorie con respirazione rapida profonda, sonnolenza, nausea e vomito.
Avvertenza: l'assunzione di dosi più elevate rispetto alle dosi raccomandate non dà un migliore sollievo dal dolore, ma causa il rischio di gravi danni al fegato. Pertanto, non deve essere superata la dose massima giornaliera di paracetamolo. Chieda a un medico o a un farmacista prima dell'uso concomitante di altri medicinali contenenti anche paracetamolo. Normalmente i sintomi del danno epatico si verificano dopo un paio di giorni. È quindi importante consultare immediatamente un medico se lei ne ha assunto più di quanto raccomandato. Veda anche il paragrafo 3 "Se prende più Paracetamolo Sandoz di quanto deve".
In caso di febbre alta, segni di infezione o sintomi che durano più a lungo (persistenti da 5 giorni per il dolore o 3 giorni per la febbre) o se i sintomi peggiorano, deve contattare un medico.
L'assunzione frequente di antidolorifici per un lungo periodo di tempo può causare mal di testa o peggiorarlo. Non deve aumentare la dose del farmaco antidolorifico, ma contatti il medico per un consiglio.
Effetti del paracetamolo sui test diagnostici: per esempio alcuni tests per verificare l'acido urico e il glucosio nel sangue possono essere influenzati.
Bambini
Paracetamolo Sandoz 500 mg non è adatto per bambini sotto i 9 anni di età.
Interazioni
Il paracetamolo è metabolizzato nel fegato, e quindi può interagire con altre sostanze attive che seguono le stesse vie metaboliche o che sono in grado di inibire o indurre tali vie. L’epatotossicità del paracetamolo potrebbe essere potenziata da un’assunzione cronica o eccessiva di alcol o da una somministrazione concomitante di medicinali che influiscono sul fegato (vedere paragrafo 4.4). L’uso di induttori degli enzimi epatici, come barbiturici e antidepressivi triciclici, può portare ad un aumento della gravità del sovradosaggio da paracetamolo dovuto alla formazione aumentata e accelerata di metaboliti tossici. In caso di assunzione simultanea di induttori enzimatici deve essere prestata cautela (vedere paragrafo 4.9). La salicilammide può estendere l’emivita del paracetamolo. L’isoniazide può inibire il metabolismo del paracetamolo, ciò può potenziare la tossicità epatica del paracetamolo. Si deve prestare attenzione quando il paracetamolo è usato in concomitanza con flucloxacillina poiché l'assunzione concomitante è stata associata ad acidosi metabolica con gap anionico elevato, specialmente nei pazienti con fattori di rischio (vedere paragrafo 4.4). Il paracetamolo può aumentare in modo significativo l’emivita di cloramfenicolo. L’uso simultaneo cronico di paracetamolo e zidovudina aumenta la frequenza della neutropenia, probabilmente a causa di una riduzione del metabolismo di zidovudina e a causa della prevenzione competitiva della coniugazione. Pertanto il paracetamolo e la zidovudina devono essere somministrati contemporaneamente solo su consiglio medico. L’effetto anticoagulante del warfarin e di altri cumarinici può essere aumentato dall’uso regolare prolungato del paracetamolo, con aumentato rischio di sanguinamento. L’uso occasionale di una dose di paracetamolo non ha alcun effetto significativo. Il tasso di assorbimento del paracetamolo può essere aumentato dalla metoclopramide o domperidone e ridotto dalla colestiramina. Il probenecid inibisce la coniugazione di paracetamolo con acido glucuronico e porta quindi ad una riduzione della clearance di paracetamolo approssimativamente del 50%. In pazienti che assumono contemporaneamente probenecid, la dose di paracetamolo deve essere ridotta. L’assunzione concomitante di paracetamolo e lamotrigina può ridurre la biodisponibilità della lamotrigina, probabilmente per induzione del metabolismo nel fegato. L'efficacia della lamotrigina può essere ridotta. Interferenza con esami diagnostici L’uso del paracetamolo può influenzare la determinazione di acido urico usando acido fosfotungstico e la determinazione di glucosio nel sangue usando glucosio ossidasi-perossidasi.
Effetti indesiderati
Con i dosaggi terapeutici si verificano poche reazioni avverse. Le reazioni avverse al farmaco sono elencate di seguito, suddivise per classe sistemico-organica e per frequenza. Le frequenze sono definite come: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100,
Sovradosaggio
Paracetamolo può causare tossicità, in particolare nei pazienti anziani, nei bambini piccoli, nei pazienti con malattia epatica, in caso di alcolismo cronico, nei pazienti affetti da malnutrizione cronica, in pazienti in uno stato di deplezione del glutatione (vedere paragrafo 4.4) e nei pazienti in trattamento con induttori enzimatici. Un sovradosaggio di paracetamolo può causare insufficienza epatica, che può necessitare un trapianto di fegato o portare alla morte. È stata osservata anche pancreatite acuta, principalmente in associazione con compromissione epatica e tossicità del fegato (vedere anche paragrafo 5.2). Sintomi I sintomi di sovradosaggio di paracetamolo sono nausea, vomito, anoressia, pallore e dolore addominale e in genere si verificano entro le 24 ore successive all’ingestione. Anche se altri sintomi sono assenti oppure migliorano, il dolore addominale può indicare danni al fegato. Una singola ingestione di 140 mg/kg o più di paracetamolo può causare una moderata citolisi epatica. L'ingestione di 200 mg/kg o più può portare a necrosi completa e irreversibile, con conseguente insufficienza epatocellulare, acidosi metabolica ed encefalopatia, che può portare a coma e morte. Allo stesso tempo, insieme alla diminuzione dei livelli di protrombina sono stati riportati aumenti dei livelli delle transaminasi epatiche (AST, ALT), della lattato deidrogenasi e della bilirubina, che possono manifestarsi da 12 a 48 ore dopo l’ingestione. I sintomi clinici di danno epatico in genere si manifestano dopo 2 giorni e raggiungono un massimo dopo 4-6 giorni. Gestione
- | Ricovero immediato anche se non sono presenti sintomi da sovradosaggio. |
- | Prima del trattamento del sovradosaggio prelevare immediatamente un campione di sangue, per misurare la concentrazione plasmatica di paracetamolo. |
- | In caso di sovradosaggio importante, che può condurre ad una intossicazione severa, può essere applicata la terapia di riduzione dell’assorbimento: lavanda gastrica se possibile entro 1 ora dalla ingestione e, somministrazione di carbone attivo. |
- | Il trattamento comprende la somministrazione dell’antidoto N-acetilcisteina (NAC) o metionina, per via endovenosa o per via orale (quindi non somministrare carbone attivo), se possibile prima che siano trascorse 10 ore dall’ingestione. Tuttavia NAC può anche migliorare la prognosi fino a 36 ore dopo l’assunzione se le concentrazioni di paracetamolo sono ancora rilevabili. Un ulteriore trattamento è sintomatico. All’inizio del trattamento devono essere effettuate analisi della funzionalità epatica, che vanno poi ripetute ogni 24 ore. Nella maggior parte dei casi i livelli delle transaminasi epatiche torneranno alla normalità entro 1 o 2 settimane, con pieno recupero della funzionalità epatica. Tuttavia in casi molto rari sarà necessario il trapianto del fegato. |
Effetti su guida veicoli e su uso macchinari
Paracetamolo ha un effetto nullo o trascurabile sulla capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.
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