
Paracetamolo 20 Compresse 500 Mg
PARACETAMOLO EG contiene il principio attivo paracetamolo, che agisce come analgesico (allevia il dolore) e...
Leggi di piùDettagli Paracetamolo 20 Compresse 500 Mg
- PARACETAMOLO EG 500 mg compresse
- Che cos’è e a che cosa serve
- Cosa deve sapere prima di prendere il medicinale
- Principi attivi
- Eccipienti
- Posologia
- Gravidanza e allattamento
- Conservazione
- Avvertenze e precauzioni
- Interazioni
- Effetti indesiderati
- Sovradosaggio
- Effetti su guida veicoli e su uso macchinari
PARACETAMOLO EG 500 mg compresse
Che cos’è e a che cosa serve
PARACETAMOLO EG contiene il principio attivo paracetamolo, che agisce come analgesico (allevia il dolore) e antipiretico (riduce la febbre).
PARACETAMOLO EG si usa per alleviare il dolore da lieve a moderato (mal di testa, mal di denti, nevralgie, dolori mestruali) e la febbre in adulti e bambini dagli 11 anni di età e/o con peso superiore a 33 kg.
Si rivolga al medico se dovesse aver bisogno di PARACETAMOLO EG per più di 3 giorni consecutivi.
Cosa deve sapere prima di prendere il medicinale
Non prenda PARACETAMOLO EG:
- se è allergico al paracetamolo o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo medicinale (elencati al paragrafo 6);
- se ha gravi problemi renali (grave insufficienza renale).
Principi attivi
PARACETAMOLO EG 500 mg compresse Ogni compressa contiene 500 mg di paracetamolo. PARACETAMOLO EG 1000 mg compresse Ogni compressa contiene 1000 mg di paracetamolo. Eccipiente con effetti noti: sodio. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti
Carbossimetilamido sodico (tipo A), Povidone (K-30), Amido di mais pregelatinizzato, Acido stearico.
Posologia
Posologia Le dosi dipendono dal peso corporeo e dall'età; una dose singola può variare da 10 a 15 mg/kg peso corporeo fino ad un massimo di 60 mg/kg di dose giornaliera totale. L'intervallo di dose specifica dipende dai sintomi e dalla dose massima giornaliera. Non deve tuttavia essere inferiore a 4 ore.PARACETAMOLO EG 500 mg compresse
Peso corporeo (età) | Dose singola (dose di paracetamolo corrispondente) | Dose massima giornaliera (24 ore)(dose di paracetamolo corrispondente) |
33 kg - 43 kg (Bambini di età compresa tra 11 e 12 anni) | 500 mg | 2.000 mg |
44 kg - 65 kg (adulti e adolescenti a partire dai 12 anni di età) | 500 mg | 3.000 mg |
>65 kg | 500 - 1.000 mg | 3.000 mg |
Peso corporeo (età) | Dose singola | Dose massima giornaliera (24 ore) |
33 kg - 43 kg (Bambini di età compresa tra 11 e 12 anni) | 500 mg | 2.000 mg |
44 kg - 65 kg (adulti e adolescenti a partire dai 12 anni di età) | 500 mg | 3.000 mg |
>65 kg | 1.000 - 500 mg | 3.000 mg |
Filtrazione glomerulare | Dose |
10-50 ml/min | 500 mg ogni 6 ore |
500 mg ogni 8 ore |
Gravidanza e allattamento
Gravidanza Una grande quantità di dati su donne in gravidanza non indica né tossicità malformativa né tossicità feto/neonatale. Studi epidemiologici sullo sviluppo neurologico nei bambini esposti al paracetamolo in utero mostrano risultati non conclusivi. Se clinicamente necessario, il paracetamolo può essere utilizzato durante la gravidanza, tuttavia dovrebbe essere utilizzato alla dose efficace più bassa possibile per il più breve tempo possibile e con la frequenza più bassa possibile. Allattamento Dopo somministrazione orale il paracetamolo viene escreto nel latte materno in piccole quantità. Non sono stati segnalati effetti indesiderati a carico del bambino allattato al seno. È possibile la somministrazione di dosi terapeutiche del medicinale durante l'allattamento.
Conservazione
Questo medicinale non richiede particolari condizioni di conservazione.
Avvertenze e precauzioni
Si rivolga al medico o al farmacista prima di prendere PARACETAMOLO EG:
- se i suoi reni non funzionano bene (insufficienza renale);
- se il suo fegato non funziona bene (insufficienza epatica);
- se soffre di malattie del fegato (sindrome di Gilbert e epatite);
- se ha un'infezione grave (sepsi), perché può aumentare il rischio di acidosi metabolica (aumentata produzione di acidi da parte dell'organismo). Segni di acidosi metabolica possono essere:
- respirazione profonda, rapida, difficoltosa;
- nausea, vomito;
- perdita di appetito.
In caso di comparsa di una combinazione di questi sintomi, contatti subito il medico.
Faccia particolare attenzione con PARACETAMOLO EG:
- se i sintomi della sua malattia non migliorano dopo 3 giorni chieda consiglio al medico;
- se manifesta una reazione allergica: in questo caso, interrompa il trattamento e si rivolga al medico;
- se le è stata diagnosticata la carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi;
- se soffre di anemia emolitica (riduzione del numero dei globuli rossi);
- se soffre di disturbi del comportamento alimentare (anoressia o bulimia);
- se è affetto da malnutrizione cronica e cachessia (perdita di peso);
- se fa un'eccessiva assunzione di alcool (3 o più bevande alcoliche al giorno);
- se è dedito all'alcool (alcolismo cronico); in questi casi la dose giornaliera non deve superare i 2 grammi;
- se soffre di disidratazione;
- non assuma contemporaneamente altri medicinali che contengono paracetamolo: se il paracetamolo è assunto in dosi elevate o per lungo tempo, può danneggiare gravemente fegato, reni e sangue;
- non assuma una dose più alta di quella raccomandata, poiché può causare gravi danni al fegato, che può richiedere un trapianto di fegato o portare alla morte.
Durante il trattamento con Paracetamolo EG, informi immediatamente il medico se:
- soffre di malattie gravi, tra cui compromissione renale grave o sepsi (quando i batteri e le loro tossine circolano nel sangue causando danni agli organi) o di malnutrizione, alcolismo cronico o se sta assumendo anche flucloxacillina (un antibiotico). Nei pazienti in queste situazioni è stata segnalata una grave condizione chiamata acidosi metabolica (un'anomalia del sangue e dei fluidi) quando il paracetamolo è usato a dosi regolari per un periodo prolungato o quando il paracetamolo è assunto in associazione a flucloxacillina. I sintomi dell'acidosi metabolica possono includere: gravi difficoltà respiratorie con respirazione rapida profonda, sonnolenza, nausea e vomito.
Non usi paracetamolo di frequente per un lungo periodo di tempo: l'uso prolungato può causare problemi epatici. Consulti il medico o il farmacista se intende prendere paracetamolo per un periodo di tempo più lungo.
Non prenda più PARACETAMOLO EG di quanto raccomandato. Una dose più alta non aumenta il sollievo dal dolore; può invece causare gravi danni al fegato. I sintomi del danno epatico si manifestano dopo pochi giorni. È quindi importante che Lei si metta in contatto con il medico appena possibile nel caso abbia preso più PARACETAMOLO EG di quanto consigliato.
In seguito all'uso scorretto, prolungato di analgesici ad alte dosi può manifestarsi una cefalea non trattabile con dosi più alte di questo medicinale.
Di norma l'assunzione abituale di analgesici, in particolare di una combinazione di più sostanze analgesiche, può portare a danni renali permanenti con il rischio di insufficienza renale (nefropatia da analgesici).
L'improvvisa interruzione di paracetamolo dopo un suo uso prolungato può determinare la comparsa di mal di testa, stanchezza, dolori muscolari, nervosismo, capogiro o svenimento. Questi sintomi si risolvono entro pochi giorni. Nel frattempo eviti l'assunzione di altri analgesici, che dovranno essere ripresi solo dietro consiglio medico.
Non deve prendere PARACETAMOLO EG per periodi prolungati o ad alte dosi senza aver prima consultato il medico o il dentista.
Bambini e adolescenti
In bambini trattati con 60 mg/kg/die di paracetamolo, la combinazione con un altro antipiretico non è giustificata se non in caso di inefficacia del trattamento.
Interazioni
L'effetto anticoagulante di warfarin e di altri cumarinici può essere potenziato dall'uso giornaliero prolungato e regolare di paracetamolo con aumento del rischio di sanguinamento. L'interazione è dose-dipendente ma può manifestarsi già a dosi giornaliere di 1.5-2 g. Somministrazioni occasionali non danno luogo ad alcun effetto significativo. L’uso concomitante di paracetamolo e AZT (zidovudina) aumenta la tendenza ad una riduzione nella conta dei leucociti (neutropenia). Questo medicinale, quindi, non deve essere assunto in associazione ad AZT (zidovudina) senza consultare un medico. L’assunzione concomitante di medicinali che aumentano la velocità di svuotamento gastrico (es. metoclopramide) comportano un aumento nella velocità di assorbimento e nell'insorgenza degli effetti del paracetamolo. L’assunzione concomitante di medicinali che rallentano lo svuotamento gastrico possono ridurre la velocità di assorbimento del paracetamolo, ritardandone l'effetto terapeutico. La velocità di assorbimento del paracetamolo può essere aumentata da metoclopramide e domperidone e ridotta dalla colestiramina. L'assunzione di colestiramina e paracetamolo deve essere distanziata di almeno un'ora. Il probenecid riduce la clearance del paracetamolo di circa 50%. È quindi necessario dimezzare la dose di paracetamolo durante il trattamento concomitante. Il rischio di tossicità da paracetamolo è aumentato in caso di alcolismo. Gli induttori enzimatici come la rifampicina, alcuni farmaci antiepilettici, l'erba di san Giovanni possono determinare una riduzione delle concentrazioni plasmatiche di paracetamolo, la cui efficacia risulta di conseguenza diminuita. Si ritiene inoltre che il rischio di danno epatico sia maggiore in pazienti trattati contemporaneamente con induttori enzimatici e paracetamolo alla massima dose terapeutica. Il paracetamolo può influenzare le concentrazioni plasmatiche del cloramfenicolo. In corso di trattamento con cloramfenicolo per via iniettiva si consiglia il monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche. Si deve prestare attenzione quando il paracetamolo è usato in concomitanza con flucloxacillina poiché l'assunzione concomitante è stata associata ad acidosi metabolica con gap anionico elevato, specialmente nei pazienti con fattori di rischio (vedere paragrafo 4.4). Effetti sui test di laboratorio La somministrazione di paracetamolo può interferire con la determinazione della uricemia (mediante il metodo dell’acido fosfotungstico) e con quella della glicemia (mediante il metodo della glucosio-ossidasiperossidasi).
Effetti indesiderati
Molto comune (≥1/10) |
Comune (≥1/100 - |
Non comune (≥1/1.000 - |
Raro (≥1/10.000 - |
Molto raro ( |
Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili) |
Sovradosaggio
Esiste il rischio di intossicazione, specialmente nei pazienti anziani, nei bambini piccoli, nei pazienti con malattie epatiche, in caso di alcolismo cronico, nei pazienti affetti da malnutrizione cronica. In questi casi il sovradosaggio può essere fatale. È possibile la comparsa di danno epatico in pazienti adulti che abbiano assunto 10 g o più di paracetamolo. L'ingestione di 5 g o più di paracetamolo da parte di pazienti con fattori di rischio (vedere sotto) può causare danno epatico. Si ritiene che quantità eccessive di un metabolita tossico (di solito adeguatamente detossificato dal glutatione, quando vengono ingerite normali dosi di paracetamolo) si legano irreversibilmente al tessuto epatico. Fattori di rischio Se il paziente a. è in trattamento a lungo termine con carbamazepina, fenobarbital, fenitoina, primidone, rifampicina, erba di san Giovanni o altri farmaci che inducono gli enzimi epatici oppure b. consuma regolarmente etanolo in eccesso alle quantità raccomandate oppure c. è probabilmente carente di glutatione, ad esempio in caso di disturbi del comportamento alimentare, fibrosi cistica, infezione da HIV, inedia, cachessia. Sintomi I sintomi del sovradosaggio da paracetamolo che generalmente appaiono entro le prime 24 ore comprendono: pallore, nausea, vomito, anoressia e dolore addominale. Il danno epatico può manifestarsi 12-48 ore dopo l'ingestione. Si possono anche verificare anormalità del metabolismo del glucosio e acidosi metabolica. Nei casi di avvelenamento severo, l’insufficienza epatica può progredire in encefalopatia, emorragia, ipoglicemia, edema cerebrale e morte. Anche in assenza di un severo danno epatico, può insorgere una severa insufficienza renale con necrosi tubulare acuta, particolarmente probabile se accompagnata da dolore lombare, ematuria e proteinuria. Sono state segnalate aritmia cardiaca e pancreatite. Trattamento In caso di sovradosaggio da paracetamolo, è essenziale trattare immediatamente il paziente. Anche in mancanza di significativi sintomi iniziali, il paziente dovrebbe essere urgentemente portato in ospedale. I sintomi potrebbero essere limitati a nausea o vomito e potrebbero non riflettere la severità del sovradosaggio o il rischio di danno d’organo. Il trattamento dovrebbe essere effettuato secondo le vigenti linee guida, consultare la sezione sovradosaggio nel BNF. Il trattamento con carbone attivo può essere preso in considerazione se non è trascorsa più di un’ora dall’assunzione del sovradosaggio di paracetamolo. Bisognerebbe misurare la concentrazione plasmatica di paracetamolo non prima di 4 ore dalla sua ingestione (concentrazioni plasmatiche misurate in tempi precedenti non sono affidabili). Si può trattare il paziente con N-acetilcisteina entro 24 ore dall’ingestione del paracetamolo; tuttavia il massimo effetto protettivo si ottiene entro le 8 ore dall’ingestione del paracetamolo stesso. Trascorso questo tempo, l’efficacia dell’antidoto diminuisce rapidamente. Se necessario, in linea con lo schema terapeutico stabilito, bisognerebbe somministrare al paziente Nacetilcisteina per via endovenosa. Laddove il vomito non sia un problema, la somministrazione di metionina orale può rappresentare un’adeguata alternativa in una zona lontana dall’ospedale. È opportuno discutere il trattamento di pazienti con grave insufficienza epatica e che hanno assunto il paracetamolo da più di 24 ore con un Centro Antiveleni o con un reparto di epatologia. La dialisi può ridurre le concentrazioni plasmatiche di paracetamolo.
Effetti su guida veicoli e su uso macchinari
Il paracetamolo non influisce sulla capacità di guidare veicoli o di usare macchinari. Non sono stati condotti studi relativamente alla capacità di guidare veicoli e sull’utilizzo di macchinari.
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