Farmacologia Osteoporosi

OSTEOPOROSI

L' osteoporosi è una rarefazione del tessuto osseo con assottigliamento della trama del tessuto spugnoso. Le conseguenze possono portare a fratture, deformazioni rachidee, cedimenti vertebrali. È necessario ricordare che la massa ossea è soggetta a un' evoluzione nel corso della vita che comprende tre fasi:
- accrescimento progressivo dalla nascita fino a un punto massimo che si raggiunge intorno ai 25 anni d'età;
- mantenimento costante per circa 20-25 anni;
- diminuzione progressiva (osteopenia fisiologica).

Nell'uomo questa diminuzione è lenta (circa lo 0,5% l'anno). Nella donna inizialmente è paragonabile a quella dell'uomo, poi accelera il ritmo dopo la menopausa (circa il 3% l'anno) per circa l0 anni, poi di nuovo rallenta.
Il nostro organismo necessita di un apporto di minerali crescente con l'avanzare dell' età. Le cause favorenti l'osteoporosi sono numerose:
- insufficiente apporto di calcio, fosforo, silicio;
- menopausa;
- alcoolismo, tabagismo, vita sedentaria, corticoterapia, ipertiroidismo, ipogonadismo, endocrinopatie.
 

LA CARTILAGINE
La cartilagine ossea è composta da cellule, i condrociti, da un cemento proteico costituito da fibre di collagene, da aggregati di proteoglicani, da acido ialuronico. La cartilagine ossea è in perpetua ricostruzione. I condrociti continuamente sintetizzano nuovo cemento cellulare e allo stesso tempo distruggono il cemento più vecchio. Per far ciò i condrociti si avvalgono dei loro due enzimi di sintesi e di distruzione. La degenerazione della cartilagine ossea è dovuta principalmente agli attacchi subiti dai condrociti da parte dei radicali liberi. Questi attacchi sono causati da numerosi fattori   come i microtraumi ripetuti e l'invecchiamento.

MICROTRAUMI

I microtraumi sono responsabili dell'infiammazione cronica, tale infiammazione è conseguenza della presenza intrarticolare di particelle emesse dalla distruzione della cartilagine. Ciò si accompagna sul piano clinico a manifestazioni dolorose, sul piano chimico a iperproduzione di radicali liberi. In effetti i radicali liberi vengono emessi in grandi quantità nel corso delle fagocitosi realizzate da macrofagi attirati dai mediatori dell'infiammazione. Inoltre queste cellule non liberano soltanto derivati ossigenati, ma anche prostaglandine e leucotrieni che cronicizzano la reazione infiammatoria.
Quindi per attuare una buona prevenzione occorre eliminare traumi e microtraumi attraverso una corretta postura, attraverso un peso corporeo nella norma, evitando sport o movimenti traumatici. Si consiglia: ginnastica, nuoto, cyclette, bicicletta, passeggiate. Tutto ciò per favorire sempre una buona vascolarizzazione della cartilagine e quindi evitare l'infiammazione.

INVECCHIAMENTO E RADICALI LIBERI

Durante il corso degli anni nel nostro organismo i sistemi di difesa, costituiti in particolare dai sistemi enzimatici anti-radicali liberi, come superossido- dismutasi, catalasi e perossidasi, si indeboliscono abbassando così la guardia contro gli attacchi degli ossidanti.
In questo caso la prevenzione si baserà soprattutto sull'eliminazione delle cause che portano alla produzione dei radicali liberi (almeno per quanto questo è possibile), attraverso un nuovo stile di vita.
 

L'AIUTO DELLA FITOTERAPIA
Si tratta di un trattamento prolungato indipendentemente dal suo carattere curativo o preventivo che sia.
Il trattamento fitoterapico mira a bloccare l'osteoporosi agendo su due livelli:
1) attraverso l'apporto di minerali in forma facilmente assimilabìle e senza effetti collaterali nocivi all' organismo.
La natura infatti ci offre piante ricche di minerali necessari al mantenimento della trama ossea e alla sua ricostruzione. Tra queste troviamo l' equiseto (Equisetum arvense, fam. Equisetacee) conosciuto anche con il nome popolare di "coda cavallina" (equi = cavallo, setum = coda). L'equiseto è una pianta erbacea perenne che nasce in luoghi umidi e incolti, è diffusa in tutta Italia, in Europa, nei Balcani. La coda cavallina ha un' azione sia remineralizzante sia diuretica ed è indicata nelle fratture, nell'osteoporosi per il suo alto contenuto di ossido di silicio e di calcio, così come nel rachitismo.
Si utilizza il ramo sterile sia sotto forma di decotto sia di estratto secco titolato come pure di polverizzato micronizzato (totum della pianta).
L'equiseto contiene oltre alla grande quantità di sali minerali, saponine, flavonoidi, composti flavonici. Studi recenti hanno dimostrato come un derivato isoflavonico "l'ipriflavone" non solo ferma la perdita di calcio osseo, ma stimola anche la formazione di nuovo tessuto osseo. Tale sostanza rappre- senta uno degli ultimi ritrovati in medicina per la cura dell' osteoporosi. Da associare all'equiseto è l'ortica, altra pianta remineralizzante. Di Ortica dioica (fam. Urticacee) viene utilizzata la parte aerea che contiene vitamine (B2, B5, acido folico) minerali (ferro, silicio, magnesio) oligoelementi (rame e zinco) aminoacidi essenziali e proteine. Si può utilizzare come infuso, estratto idroa1coolico (T.M.) o come estratto secco o polverizzato.
2) Un'altra pianta remineralizzante in grado di aumentare la trama ossea è l'alfa-alfa (Medicago sativa o erba medica) è molto diffusa per l'alimenta- zione del bestiame, contiene un' elevata quantità di proteine, fino al 55%, aminoacidi, vitamine, minerali tra cui il calcio, oligoelementi (ferro, fosforo, zinco, rame, selenio, silicio). Per il suo alto contenuto in ferro è consigliata sia nell'anemia sia nell' astenia. Inoltre l'alfa-alfa contiene un derivato cumarinico (cumestrolo) equivalente vegetale degli estrogeni.
Il cumestrolo accresce la trama ossea nella quale si fissano i minerali. Quindi è anche indicata nell' osteoporosi da menopausa. In menopausa infatti diminuendo la quantità di ormoni prodotti dalla donna, l'alfa-alfa riequilibra sia i minerali sia gli ormoni. Inoltre come prevenzione sia all'osteoporosi sia alla menopausa oggi si possono utilizzare altri fitoestrogeni importanti quali gli isoflavoni di soia e la cimicifuga. È stato infatti dimostrato che le donne giapponesi, che hanno un'alimentazione ricca di soia, hanno un'incidenza di osteoporosi nettamente inferiore alle donne europee.

PREVENZIONE E CURA DELL'OSTEOPOROSI
Per una buona prevenzione all'osteoporosi occorre iniziare intorno ai 40 anni a eliminare la sedentarietà, a rimanere nel peso forma, a eliminare, fumo, alcoolici, a mangiare cibi ricchi di calcio come cavolo, spinaci, radicchio, cicoria, mandorle, ceci, nocciole, lievito di birra, inoltre olio di salmone o di pesce che contengono EPA e DHA cioè grassi insaturi a lunga catena che permettono di mantenere fluida ed elastica la membrana cellulare dei condrociti. Inoltre si consiglia la terapia fitoterapica a base di:

- Equiseto 100 mg

- Ortica 100 mg

- Alfa-alfa 200 mg

2 cps. al mattino - 2 cps. alla sera da ripetere per tre mesi quindi interrompere per un mese e riprendere.
 

Prevenzione e cura dell'osteoporosi da menopausa:


- Alfa-alfa 200 mg.

- Equiseto 100 mg.

(2 cps al mattino, 2 cps la sera per 5-6 mesi) insieme a isoflavoni di soia 450 mg. (1 cps al mattino, l cps la sera).
Dopo 5-6 mesi di trattamento si può effettuare un'interruzione terapeutica di 1-2 mesi e poi ricominciare con la sequenza.
 


Trattamento igienico-dietetico nell' osteoporosi

a) Alimentazione corretta che ci permetta un peso corporeo nella norma (diminuzione grassi saturi, insaccati, fritti, burro, dolci e zuccheri semplici, aumento di verdura cruda o cotta al vapore, soprattutto cavolo, ortica, equiseto che contengono molto calcio, ferro, fosforo, silicio, tutti nutrienti della cartilagine ossea, aumento di legumi cereali e di liquidi durante la giornata.
b) Movimento quotidiano (ginnastica, bicicletta, nuoto, cyclette ecc.). L'attività quotidiana serve oltre a vascolarizzare le nostre ossa anche a tonificare la muscolatura cosa molto importante nell' osteoporosi, in quanto un muscolo tonico tiene più compatto il tessuto osseo rispetto a un muscolo flaccido.
c) Rispettare i ritmi biologici (sonno e pasti). Ciò comporta il ritorno all' equilibrio psiche-soma, importantissimo per tutto il nostro organismo e quindi anche, e soprattutto, per una persona con l'osteoporosi.
Tuttavia è necessario non dimenticare di favorire la formazione di nuova cartilagine nutrendo adeguatamente i condrociti. In effetti le cellule cartilaginee hanno un bisogno costante di una buona vascolarizzazione, come abbiamo già visto sopra, di materiali da costruzione e, in particolare di calcio, fosforo e silicio. Il silicio, infatti, è interessato alla fabbricazione di numerosi tessuti ossei e cartilaginei.
d) Eliminare per quanto è possibile fumo, psicofarmaci, antibiotici, radiazioni che sono fonte di iperproduzione di radicali liberi.

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